Per il mio 29esimo compleanno, io e il mio ragazzo abbiamo preparato le valigie per una delle città più belle e romantiche del mondo: Venezia.
Avremmo dovuto fare viaggio ad Aprile 2020, ma sappiamo tutti cos’è successo.
Non era comunque la mia prima volta nella Serenissima: quando avevo 13/14 anni trascorsi una giornata a passeggiare tra le sue viuzze. Morivo dalla voglia di tornarci per godermela con più calma: tre giorni non sono stati sufficienti, ma conto comunque di tornarci presto!
Venezia in 3 giorni: cosa vedere?
Per gestire al meglio il (poco) tempo a disposizione mi sono munita di post di travel blogger, una guida Lonely Planet con una cartina e una matita: ho indicato sulla cartina tutti i punti di interesse che volevo assolutamente vedere e ho cercato di capire quali zone visitare nella stessa giornata.
È possibile spostarsi per Venezia a piedi o sfruttando i vaporetti: il bigliett singolo costa €7,50 e ha una durata di 1 ora e mezza, il giornaliero costa invece €21.
PRIMO GIORNO
Il primo giorno intero a Venezia, che coincideva con il mio compleanno, lo abbiamo trascorso facendo le trottole per vedere quante più cose possibili.
La prima tappa è stata il Gran Teatro La Fenice: per un’oretta abbiamo visitato quest’opera incredibile, scoprendone storia e aneddoti. Il biglietto costa €13 a persona e l’ho acquistato su GetYourGuide, così da saltare la coda e avere l’audioguida inclusa.
Camminando pochi minuti, siamo arrivati nella meravigliosa Piazza San Marco: è un luogo davvero bellissimo, ricco di bellezza ed energia.
Il tempo totale di visita si aggira intorno alle 2 ore, a cui va aggiunto il tempo per l’accesso. TI consiglio di acquistare il biglietti in anticipo sul sito della Basilica, così da prenotare l’orario d’accesso e saltare la fila.
Camminare per Venezia ti permette di vedere moltissime cose senza “perdere tempo”: due di questi sono assolutamente il Ponte di Rialto e il Ponte dei Sospiri. CI puoi passeggiare tranquillamente mentre raggiungi una delle tue prossime tappe.
Noi abbiamo fatto così mentre ci dirigevamo al pub in cui ci siamo fermati per pranzo.
Scesi dall’imbarcazione che ci aveva portato sulle due isole, abbiamo controllato l’ora ed era ancora relativamente presto. Perché non approfittarne e salire sul Campanile e godersi il tramonto dall’alto? Il costo è di €5 a persona e la salita è in ascensore; costo piccolino soprattutto se comparato alla bellezza della vista che ti attende. Fai attenzione però: la temperatura su si abbassa notevolmente, specialmente nelle giornate più ventose: copriti per bene!
SECONDO GIORNO
Dopo una veloce colazione abbiamo raggiunto il Ponte dell’Accademia che, oltre ad essere di dimensioni incredibili, offre due scorci bellissimi sulla città: attraversando lui siamo entrati nella zona forse più artistica e movimentata della città.
La prima tappa è stata La Sveglia della Strega, in Calle della Toletta: una sveglia appesa sulla facciata di una casa gialla.
La leggenda narra che la sveglia segnasse l’ora in cui la strega compiva malefici e fatture. Quando la strega morì, la casa rimase vuota, perché nessuno voleva abitare nella stessa casa di una strega.
Continuando a passeggiare non ho potuto non fermarmi per qualche minuto davanti a Ca’ Foscari, l’Università in cui da bambina sognavo di studiare. Proprio in quel momento è uscita una ragazza con una corona d’allora in testa e la sua laurea in mano, trionfante: è stato un bel momento.
La seconda tappa era la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, in Campo dei Frari. Qui, infatti, è stata posizionata la tomba dello scultore Antonio Canova, uno dei mie artisti preferiti dai tempi delle superiori. Il biglietto di ingresso costa €3, ma purtroppo la tomba è “impacchettata” per restauro. Il biglietto merita comunque di essere acquistato: la Chiesa è veramente carina all’interno e la si visita in una ventina di minuti.
È sicuramente l’attività più turistica e sovrapprezzata della laguna, ma una volta nella vita va secondo me fatta.
TERZO GIORNO
Per concludere la nostra permanenza a Venezia abbiamo deciso di darci il colpo finale, fregandocene delle distanze: avevamo ancora qualcosa da spuntare dalla lista!
Abbiamo poi preso un Vaporetto, per avvicinarsi alla zona dell’Arsenale.
Fai attenzione, però, ai percorsi d’accesso: in zona ci sono sedi militari in cui è, ovviamente, vietato l’accesso. Controlla sempre prima di entrare in un’area, perché anche la più tranquilla potrebbe risultare vietata!
La nostra destinazione per pranzo era vicino alla Strada Nuova, zona centralissima e piena di movida. Prima, però, abbiamo fatto una capatina sul Ponte delle Tette. Il Sestriere San Polo, infatti, era il quartiere a luci rosse della Serenissima e il Governo ne regolamentava tutti gli aspetti. Affacciate alle case che danno sul ponte era comune vedere donne che “esponevano la mercanzia” per attirare clienti.
Dopo pranzo avevamo un paio di ore a disposizione prima di recuperare le valigie e dirigerci verso la stazione Santa Lucia. Ne abbiamo approfittato per passeggiare sulla Strada Nuova, entrare in qualche negozietto e gustarci un cono pieno di frutta seduti al sole.
Venezia: cosa mi manca?
Il tempo a nostra disposizione era effettivamente poco, per cui abbiamo dovuto fare delle svelte. La prossima volta vorrei assolutamente recuperare: Palazzo Ducale, la Collezione Peggy Guggenheim e il Quartiere Ebraico.
Su Instagram ho pubblicato molte storie e post, li trovi tutti sul mio profilo (@fabiolaeffe_). Se, invece, stai cercando la prossima meta per un viaggetto o una gita fuori porta, ti consiglio di dare un’occhiata alla sezione “World Traveller” del blog.