La morte è un tema centrale nella letteratura e nella filmografia horror fin dai suoi albori. Negli anni ha affascinato anche il mondo della moda, che da sempre cerca di stupire e shockare: stilisti e direttori creativi hanno attinto proprio ai racconti del terrore per creare collezioni e sfilate… da brivido!
IL RUOLO CHIAVE DI HITCHCOCK
Il re della cinematografia horror è indubbiamente Alfred Hitchcock che ha usato la moda per evidenziare le protagoniste femminili, tutte con caratteristiche talmente simili da aver coniato poi il termine “Bionda Hitchcock”, tra cui vanno ricordate attrici del calibro di Grace Kelly, Tippi Hedren e Janet Leigh.
Ancora oggi possiamo vedere la sua influenza nel settore della moda. Nel 2013, i Blonds hanno rilasciato una collezione ispirata a “The Hitchcock Blonde”, che richiama film come Psycho e Uccelli, ed è ancora una delle loro collezioni più iconiche fino ad oggi.
IL CASO RYAN MURPHY
Ci sono voluti decenni perchè l’horror sbarcasse anche sul piccolo schermo e ottenesse un reale successo. Per questo dobbiamo ringraziare Ryan Muphy, l’uomo più potente della tv, che reduce dal successo di Glee, nel 2011 ha dato vita a American Horror Story.
Il massimalismo di Murphy lo si ritrova soprattutto, negli ambienti e nei costumi della serie: è particolarmente bravo a immaginare personaggi sul punto di finire sulla copertina di una rivista di moda.
La moda si è quindi guadagnata un ruolo importante sia nella cinematografia che nei prodotti seriali, ma negli anni è avvenuto anche il contrario: l’horror è entrato nelle case di moda influenzando gli stilisti anche per più di una collezione.
L’HORROR DIVENTA HAUTE COUTURE
ALEXANDER McQUEEN
Nessuno stilista sapeva turbare il proprio pubblico meglio di McQueen, che in horror si è proprio laureato, con la sua Graduate collection del 1992 ispirata a Jack lo Squartatore ed era solito definirsi “l’Edgar Allan Poe della moda”.
La sua poetica era basata sul romanticismo britannico, da cui era facile scorgere riferimenti all’horror, al gotico e al fetish; la couture firmata McQueen è testimone raffinata dell’antitesi di luce/tenebre, le sue creature non sono eroine contemporanee ma personaggi di una favola gotica, che abitano consapevolmente la struttura dei loro abiti, come una sfida contro il peso della decadenza culturale e sociale.
RICK OWENS
Il titolo di maestro dell’horror nella moda oggi va a Owens che rende l’estetica di Halloween non una caratteristica di una o due collezioni, ma il fil rouge della sua intera carriera.
REI KAWAKUBO
Durante il periodo alla direzione artistica di Comme des Garçons l’anti-fashion per eccellenza, ha sperimentato moltissimo attraverso corpi deformati, rigonfiati, svuotati e riempiti di volumi sbiechi e lugubri asimmetrie.
IL RAPPORTO DI ALTRI STILISTI
Negli anche altri stilisti e direttori creativi hanno fatto parlare di sé con collezioni da brividi.
7 PELLICOLE HORROR CHE DANNO LEZIONI DI STILE
Abbiamo visto che Hitchcock prestava molta attenzione ai costumi e all’estetica dei suoi protagonisti, ma sono stati molti a seguire il suo esempio.
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