Lo scorso 21 dicembre Netflix ha rilasciato la seconda stagione di Emily in Paris, serie comedy del 2020 che aveva conquistato moltissimi utenti, prodotta e interpretata da Lily Collins.
Emily in Paris è un prodotto Netflix leggero, perfetto come distrazione e per staccare la testa dalle pesantezze della giornata. Nel 2020 avevo visto subito la prima stagione (e ne avevo parlato anche sul blog) e mi era piaciuta: lo trovavo un ottimo prodotto per il momento di forte stress che stavo vivendo. Come da mia abitudine, ho fatto un rewatch in attesa della nuova stagione e le mie opinioni sono cambiate. L’ho trovata carica di stereotipi e il personaggio di Emily mi ha irritato in ogni inquadratura e battuta.
EMILY IN PARIS 2: OPINIONI A CALDO
Come anticipato, la seconda visione della serie non mi aveva entusiasmato e mi approcciavo alla seconda stagione con non pochi pregiudizi.
Devo dire che sono rimasta abbastanza sorpresa: è sempre una serie leggera, carica di stereotipi e di fin troppa positività irrealistica, ma ho trovato la seconda stagione più interessante, complice forse il fatto che sia stato riservato maggiore spazio a Mindy, Sylvie e Camille.
È una serie che consiglio? Se cerchi qualcosa di leggero, da tenere come sottofondo mentre fai altro o in un giorno in cui sei particolarmente stressata e di cattivo umore, allora è la serie che fa per te. Io l’ho guardata mentre ero sul divano con la febbre ed è stato un buon diversivo.
I LOOK DI EMILY
Rispetto alla prima stagione, Emily sfoggia look che fanno meno l’occhiolino allo streetwear americano. Il problema, secondo me, è che ci si è concentrati troppo sull’idea della “ragazza americana a Parigi”, facendole indossare outfit che mai vedremmo.
Negli ultimi anni abbiamo visto un grande ritorno della moda anni Sessanta e Settanta, con i capi chiave reinterpretati in chiave moderna. Nella serie, i look non sembrano coerenti con lo stile e il personaggio, ma più che altro un tentativo (fallito) di copiare lo stile di grandi dive.
MI sembra che il sotto testo di questi tentativi sia:
“Mi (tra)vesto come personaggi per voi iconici, così da farmi accettare e riconoscere un posto in questo spaccato di mondo parigino!”
Per “dovere di cronaca, ti segnalo anche i due outfit che mi sono piaciuti maggiormente.
I LOOK DI MINDY
Mindy, insieme a Camille, mi è sembrata la vera colonna della stagione: finalmente scopriamo di più su di lei e la vediamo lavorare per raggiungere il suo sogno. I suoi outfit sono un po’ un viaggio sulle montagne russe, ma li trovo coerenti con il suo obiettivo.
I look sfoggiati da Mindy li fattibili: per un evento o una serata, ci si può ispirare al suo stile anche solo apportando poche modifiche. Ha sicuramente uno stile originale e da palcoscenico ma non così lontano dalla realtà.
I LOOK DI CAMILLE
Durante tutta la prima stagione l’ho mal sopportata: mi sembrava una versione parigina di Emily. In questa seconda stagione, invece, ho potuto apprezzarne le sfaccettature.
Di tutte e tre le giovani, Camille è quella con lo stile più attuale, sfruttabile e facilmente replicabile. Il mio outfit preferito di tutta la stagione comprende il blazer in foto, reperibile anche nelle catene fast fashion, un pantalone palazzo nero e un paio di scarpe con il tacco: un outfit di grande effetto, pur essendo composto da capi semplici.
I LOOK DI SYLVIE
La vera regina e figura ispirazionale dell’intera serie è lei, Sylvie. Donna d’affari che gestisce un’intera agenzia, senza farsi mettere i piedi in testa da clienti e collaboratori; si è caduti troppo nel cliché Miranda Priestly, ma resta comunque il personaggio cardine.
Trovo “brutto” che il personaggio più motivante della serie sia un co-protagonista / secondario, piuttosto che quello principale: guardo Sylvie e mi viene voglia di essere lei, guardo Emily e mi sale solo il nervoso!
Ho cercato di parlarti della serie, dei suoi pro e dei suoi contro, attraverso la moda perché è il mio campo. A te è piaciuta? Qual è l’outfit più bello che hanno indossato e quello peggiore? Fammelo sapere su Instagram, mi trovi come @fabiolaeffe_