Nel 2013 il designer e suo inventore Ryder Carroll ha inventato il Bullet Journal, un metodo di pianificazione personale che negli ultimi anni ha ottenuto un larghissimo successo sui tutti i principali canali social.
Il sistema prevede la pianificazione in vari promemoria, to-do list, brainstorming, e altre attività organizzative in un unico notebook. Il nome deriva dall’uso di elenchi puntati per registrare le informazioni utilizzando simboli e diciture essenziali su quaderni con griglie puntinate.
Per chi è indicato?
Avevo cominciato ad accennarti questo metodo di pianificazione in un post sulla mia organizzazione settimanale, lo trovi cliccando qui, ma per chi è indicato il Bullet Journal?
Cosa ti serve?
Se stai pensando che ti servano tantissime cose tra penne, pennarelli, colori e washi tape, ti sbagli: un Bullet Journal efficace può essere costruito anche solo con un quaderno e una penna.
Se non ti piace lo stile minimal, ti consiglio qualche piccolo “attrezzo” in più. I miei alleati sono:
Negli anni ho acquistato moltissimi washi tape, soprattutto da Aliexpress, ma non mi sono mai veramente stati utili: ho usato questi scotch di carta dalle infinite fantasie per attaccare foto ispirazionali in alcune pagine del mio Bullet Journal, ma niente di più. La maggior parte dei washi tape della mia collezione sono finiti a chiudere pacchi regalo.
Step 1: legenda e color code
Il Bullet Journal si basa sull’utilizzo di un “codice” che permetta di segnarsi gli appuntamenti e le cose da fare nel modo più veloce e schematico possibile.
In molti scrivono la legenda sulla primissima pagina del quaderno, io preferisco scriverla sul un post-it, così che in caso di necessità, possa cambiare la legenda senza dover ricorrere al bianchetto, che io tanto odio sull’agenda!
Step 2: Indice
Qualsiasi guru del Bullet Journal ti dirà che dovrai dedicare almeno due pagine all’indice, così da segnare in quale pagina si trova cosa.
Io per un periodo ci ho provato, soprattutto usando il Leuchtturm1917 perchè ci sono già un paio di pagine dedicate a questo. Ho notato, però, che non faceva per me. I primi giorni ci facevo attenzione e lo aggiornavo ma presto finivo per dimenticarmene totalmente. Mi sono accorta poi di una cosa fondamentale: non mi capitava mai di scorrerlo per cercare in quale pagina avessi scritto l’informazione che mi serviva; preferivo far scorrere le pagine.
Questo ci riporta a un altro grande insegnamento del BuJo: non è un metodo imposto, in cui tutti devono per forza avere le stesse sezioni. Il bello del Bullet Journal è proprio la sua completa flessibilità: è lui ad adeguarsi alle tue necessità, non il contrario!
Step 3: Future Log
Mi piace iniziare ogni Bullet Journal con la visione dell’anno in corso. In genere dedico una pagina al Future Log creandomi uno schemino molto essenziale dei dodici mesi: mi serve solo per elencare i compleanni di amici e parenti, eventuali viaggi e ricorrenze. Non mi serve dedicargli molto spazio perchè sono annotazioni che andrò a specificare poi più avanti.
Step 5: Visione Mensile
Non mi piace aggiungere pagine inutili a inizio anno, le trovo una forzatura rispetto al mio stile e alle mie necessità, per cui passo direttamente a creare la mia visione mensile.
L’Habit Tracker non è altro che uno schemino a visione mensile in cui si indicano delle attività che si vogliono compiere durante il mese. Ogni volta che si fa quella determinata attività, lo si segna. Trovo sia una sezione molto utile per chi ha poca costanza e chi vuole crearsi delle routine: vuoi essere più costante con gli allenamenti? Segna qui i tuoi obiettivi e progressi!
Step 6: Visione giornaliera
Un altro passaggio fondamentale, comunque più o meno a tutt*, è la creazione della visione giornaliera: la sera prima o la mattina stessa, dedicate 5 minuti a creare uno schema della giornata successiva.
Le prime volte inserivo nella visione giornaliera ogni elemento possibile e immaginabile: il meteo, lo schema orario della giornata, disegni, frasi motivazionali… In poco tempo ho capito che queste informazioni non mi servivano a nulla e ho semplicemente smesso di inserirle.
Un altro strumento molto utile è il daily tracker, uno schemino in cui si indicano sulle varie ore della giornata le attività svolte (studio, lavoro, sport, pulizie, ecc…). Durante le sessioni universitarie era un mio fedele alleato: lo usavo durante quelle settimane di studio e a fine sessione poi smettevo di inserirlo. Così facendo, potevo avere a colpo d’occhio visione di quante ore avessi dedicato alla preparazione dei singoli esami.
Step 7: Collezioni
Con il termine “Collezioni” si intendono tutte quelle pagine in cui si vanno a inserire liste o challenge più o meno funzionali. Ecco qualche esempio:
SPESE: ho creato un modello di pagina da copiare di mese in mese in cui elencare quanto spendo. Non mi è stato di grande aiuto e finivo sempre più spesso per non compilarlo, quindi ho smesso di inserirlo nel mio bullet.
Il Bullet Journal secondo me
Ho utilizzato il metodo del Bullet Journal per tre anni abbondanti, ma negli ultimi anni avevo perso la voglia di creare copertine e fare i vari schemini, quindi mi sono convertita a un metodo misto: uso un’agenda Filofax ad anelli con visione settimanale prestampata, ma continuo ad utilizzare la legenda (NdA quella in foto è proprio la mia) e ho creato delle sezioni molto simili alle collezioni. In questo modo riesco ad essere sempre organizzata e ad evitare che l’agenda diventi essa stessa un’attività da segnare e completare.
Per altre informazioni e curiosità sul metodo del Bullet Journal, ti lascio alcuni link utili
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