Lunedì 18 maggio ha avuto ufficialmente fine la quarantena e ci siamo incamminati verso la normalità, ma non posso che chiedermi “Cos’ho imparato da questi mesi chiusa in casa? Ho rispettato gli impegni che mi ero prefissata?”
ITALIANI, POPOLO DI PANIFICATORI
Quando il lockdown italiano è stato ufficializzato, i supermercati sono stati presi d’assalto e un alimento fra tutti è diventato praticamente impossibile da trovare: il lievito. Tutta l’Italia era intenta a panificare, non ho mai visto così tante pizze handmade sui social come in questi due mesi di quarantena!
Alla fine ci ho rinunciato e ho preso la migliore decisione possibile: cercare le pizzerie che continuavano a consegnare a domicilio e ordinarmi una pizza con la mozzarella di bufala.
HO FATTO POCHISSIMO,
MEA CULPA
All’inizio della quarantena avevo mille programmi e mille idee in testa: avrei fatto questo, ma anche quello e perché no, magari anche quell’altro. Ho scritto anche un post con le attività da quarantena, non perché fosse popolare l’argomento sui social in quel momento, ma perché ci credevo veramente e volevo ispirare le persone. Se ve lo siete persi, lo trovate qui.
Anche in questo caso, non è andata esattamente come mi ero aspettata: dopo un periodo di grande produttività, mi sono arenata.
Ero piena di sensi di colpa, perché stavo sprecando il mio tempo, ma ero senza energia perché non riuscivo a ricaricare le batterie. Ci ho messo un po’ di tempo, ma alla fine ho capito che andava bene così, che non ero costretta a riempire tutti i minuti di tutte le ore di tutti i giorni della settimana. Non far niente andava bene!
NEL DUBBIO, SOTTO CON
I REWATCH
Per anni ho risicato il tempo da dedicare a una delle mie passioni, le serie TV, e all’improvviso mi avevo moltissimo più tempo a disposizione. Ma cosa guardare? Nell’immensità dell’offerta di Netflix e Prime Video, non sapevo cosa scegliere. Incapace di scegliere, e di concentrarmi troppo, ho deciso di darmi ai rewatch: ho cominciato con Friends, sono passata a I Cesaroni (NdA grave errore, ma ormai avevo cominciato) per finire con Dynasty.
CRISI ESISTENZIALI, HERE
WE GO AGAIN
Periodi di forte stress e tensione emotivo non sono proprio un toccasana per la psiche, specie se non abbiamo la possibilità di distrarci e svagarci. Come per la produttività, l’avvento della crisi esistenziale non è arrivato subito, ma graduale ma inesorabile. Le prime settimane di quarantena mi sentivo positiva e motivata, come se la situazione non stesse avendo effetti su di me. Quanto mi sbagliavo!
È iniziato tutto con alcune foto per Instagram: non riuscivo a ottenere il risultato che volevo io. Poi è arrivato il momento dei capelli, che si sporcavano in tempi record e assumevano pieghe indecenti.
Compiere 27 anni in piena quarantena, dovendo rinunciare a un viaggio che aspettavo da mesi ha dato il colpo di grazia e ho messo silenziosamente in discussione ogni aspetto della mia vita. A farne le conseguenze, come spesso mi capita, è stato l’armadio: ho approfittato del cambio armadio per liberarmi di moltissimi capi e ripensare al mio stile. Ogni moto di cambiamento parte dal guardaroba, giusto?
Come avete vissuto questa quarantena? Ora che possiamo nuovamente uscire (mi raccomando, sempre in sicurezza!), cosa vi suscita il ricordo delle settimane passate in quarantena? Parliamone su Intagram, mi trovate come @fabiolaclemente_