Le guerre lasciano dietro distruzione e desolazione: e se ci fosse un modo per trasformare gli ordigni inesplosi in gioielli e aiutare con i ricavati popolazioni povere? Grazie a NoWar Factory è possibile!
Realtà italiana con base a Viareggio, NoWar Factory nasce dall’idea di Massimo Moriconi e Serena Bacherotti che, a partire dal 2010, visitano il sud est asiatico, in particolare le zone del Laos, tra le più bombardate al mondo.
Localizziamoli
La regione Xieng Khouang è tra le più colpite al mondo, soprattutto dalla guerra d’Indocina, e ancora oggi moltissimi residui bellici, inesplosi inclusi, sono disseminati ovunque.
Il viaggio dei gioielli
Gli artigiani laotiani utilizzano la tecnica della “staffa”:l’alluminio dei residui bellici viene fuso e poi colato in stampi d’argilla. Dopo il suo raffreddamento, vengono prelevati i gioielli grezzi che i ragazzi di NoWar acquistano. Una volta arrivati in Italia, i gioielli vengono modificati, impreziositi e venduti online.
Non solo gioielli
Negli ultimi anni la collezione NoWar Factory si è ampliata; oltre ai gioielli, infatti, è possibile acquistare T-Shirt, cappellini, grembiuli e borse create con materiali riciclati.
Io uso quasi quotidianamente il loro BRAID BANGLE, oltre che a un anello della linea Grooved e a un pendente sagomato come una piccola bomba: tutti e tre resistono benissimo all’utilizzo continuativo.
Contattare il team di NoWar Factory
Acquistare da NoWar Factory è una scelta etica che supporta un brand italiano che crea lavoro e aiuta un paese in difficoltà. Ma dove acquistare?
– il loro sito
– la loro pagina Instagram
È un’ottima opzione per la festa della mamma in arrivo (l’anno scorso vi avevo dato qualche idea “a distanza”), ma se vorresti qualche idea in più, scrivimi su Instagram: mi trovi come @fabiolaeffe_